Storia e monumenti

Il Comune di Sospiro nella sua attuale estensione si è formato nel 1868 allorché, con Regio Decreto di Vittorio Emanuele II del 29 maggio, i Comuni di Longardore e San Salvatore vennero soppressi ed aggregati a quello di Sospiro che già comprendeva la frazione di Tidolo.

Il territorio comunale è delimitato a settentrione dall'asse della strada consolare romana “Postumia”, che collegava Genova con Aquileia, mentre a sud quasi lambisce il paleoalveo del Po lungo il quale si svolgeva il tracciato di una strada ben più antica di quella consolare corrispondente all'incirca all'andamento dell'attuale argine maestro del fiume.
La campagna è segnata dalla trama dei campi nel quali sopravvive, ed è ancora ben leggibile, l'orditura della centuriazione romana del I secolo avanti Cristo: la suddivisione, cioè, del territorio in appezzamenti con lati di 20 “actus”, circa 710 metri, detti appunto “centurie”, mediante una griglia di assi ortogonali costituiti dai “cardi” (cardini) con andamento grosso modo nord-sud, e “decumani” con andamento est ovest.
La presenza di un fitto popolamento in epoca romana è testimoniato dalla diffusa presenza di siti che restituiscono reperti, soprattutto fittili, e monete che risalgono talvolta al II secolo avanti Cristo.

Sospiro è testimone di una storia antica: la “Curte Regia” di Sexpilas, centro di un vasto possedimento imperiale che si estendeva fino alle mura di Cremona, è documentata fin dal nono secolo; l'importanza del luogo nell'alto medioevo è dimostrata dalla presenza degli imperatori Lotario (anni 835 e 843) e Lodovico II (anno 852) nel palazzo regio di Sospiro ove tennero dei placiti con la loro corte e pronunciarono delle sentenze. 
Nell’economia dell’alto medioevo la “curtis” è un'unità produttiva rurale, una forma di conduzione aziendale che rappresenta il tardo sviluppo della villa romana evolutasi attraverso processi di aggregazione fondiaria. Il centro curtense è un luogo fortificato spesso caratterizzato dalla presenza di un castello, e si configura come un territorio delimitato da precisi confini, anche non in continuità fisica, ma a macchie, caratterizzato dai poteri tipici dello Stato: amministrazione della giustizia, dell'ordine pubblico, amministrazione dei rapporti di produzione con la massa dei contadini. 
Nei documenti si ritrova spesso l’uso del termine “castello” riferito a Sospiro, ma questo piuttosto che la testimonianza di una costruzione così come la possiamo immaginare noi ora, è da riferire, secondo il significato del termine nell’alto medioevo, alla presenza di un centro fortificato non necessariamente dotato di opere in muratura, ma che poteva essere costituito da siepi, fossati o palizzate.

Nei secoli successivi, alla progressiva crescita del potere del Vescovo di Cremona, investito dall'imperatore dell'autorità e dignità comitale, corrisponde il declino della corte di Sospiro che dopo il mille è ceduta in feudo alla stirpe dei Bernardingi, conti palatini provenienti da Pavia che appartenevano anche alla clientela vescovile: Bernardo III Conte di Sospiro, con la moglie Berta, fonda nel 1097 il monastero di San Giovanni della Pipia nei pressi di Cremona; nei documenti si ritrova nel 1132 “Uberto Conte di Sospiro figlio del fu Conte Ubaldo”, mentre nel 1147 si ricorda Bernardo IV Marchese di Sospiro; nel 1216 Enrico Conte di Sospiro è Podestà di Cremona.

Il periodo medievale è documentato da notevoli emergenze architettoniche: a Sospiro la torre campanaria del 1261, realizzata da Bendiadeo de' Berenzani, è opera fra le più significative del romanico cremonese, mentre la chiesa di San Siro (citata in un documento del 1010) sebbene molto rimaneggiata conserva notevoli tracce dell'edificio del secolo XII, affiancata dall'imponente edificio dell'antica Canonica con parti del XII secolo, ampliato in quelli successivi. A San Salvatore la torre della chiesa di San Sisto risale alla seconda metà del sec. XIII, mentre di poco più tarda è la parte basamentale di quella di Longardore pertinente alla chiesa di San Giovanni che pure presenta tracce dell'edificio medievale.
Il centro urbano del capoluogo è caratterizzato dalla estesa articolazione della villa Cattaneo, ora sede della Fondazione Sospiro, esempio rilevante di villa patrizia suburbana neoclassica, realizzata fra la fine del '700 ed i primi anni dell' 800 dall'architetto Faustino Rodi: la pianta a ”U” è ottenuta dal corpo principale, marcato dalla centralità dell'alto protiro a colonne ioniche di ordine gigante, affiancato da due ali porticate concluse da protiri che si affacciano sulla piazza.